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>>Luglio

Rosso è il colore che ci invita a sostare.
Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare.

È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo.

Di rosso era vestito il piccolo Ailan, tre anni.

Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche.

Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri,

nella speranza che, in caso di naufragio,

quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori.

Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini.

Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini.

Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele

Francesco Viviano, giornalista

Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci

Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente

Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI