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Pierpaolo Capovilla
25 Novembre, 2021 | 9:00 pm - 11:30 pm

GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2021 H.21:00 – Ingresso con tessera Arci e Green Pass
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Prevendite Consigliate: https://bit.ly/Capovilla21BellezzaT
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Giovedì 25 Novembre torna sul palco del circolo Arci Bellezza Pierpaolo Capovilla – dopo aver già mirabilmente riportato alla vita la letteratura e la poesia di Antonin Artaud, Vladimir Majakovskij, Sergej Esenin, Pier Paolo Pasolini – questa volta con “Finché Galera Non Ci Separi”, uno spettacolo accompagnato dalla musica del maestro Paki Zennaro e tratto dalle poesie di Emidio Paolucci.
Scritte dal poeta-detenuto (o detenuto-poeta; difficile dirsi quale figura anticipi l’altra), le poesie di Paolucci sono state recentemente pubblicate all’interno del libro omonimo, corredato di cd (a cura di Luca Pakarov, Haze Auditorium Edizioni, 2019): un progetto dove la poesia, nata da un paio di mani immerse nella solitudine dei giorni tutti uguali, incontra la sensibilità della musica e trova la sua libertà d’espressione.
In quello che una volta era la scena indipendente italiana, c’è un artista che ha provato a unire il teatro d’avanguardia con la musica pop e rock, il tutto utilizzando un immaginario curatissimo e tetro apprezzato da migliaia di cultori. Stiamo parlando di Pierpaolo Capovilla, attore, cantautore, bassista e anima de Il Teatro degli Orrori. E non solo. Classe 1968, è fondatore anche di One Dimensional Man e oggi svolge attività da solista.
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«Il grado di civilizzazione di una società si misura entrando nelle sue prigioni.» [Fëdor Michajlovič Dostoevskij]
«La poesia non serve a liberarci dai nostri mali, la poesia serve ad indagarli il più a fondo possibile. Quindi è precipitare nel male in cui viviamo, in queste circostanze storiche. Se questo lo vogliamo chiamare catarsi, chiamiamola anche catarsi. Ma non c’è catarsi nella poesia di Paolucci. Paolucci è un carveriano, uno che parla chiaro. Semplice e portentoso. Te le sputa in faccia le parole. Non è uno che si è pentito della vita che ha fatto. Lui era un rapinatore, un rapinatore seriale. Un po’ come le rockstars. Quando fai un concerto cerchi l’adrenalina, cerchi quella cosa lì. C’è un’analogia.» [Pierpaolo Capovilla]
«Avete mai riletto poesie d’amore dopo che l’amore è
passato
finito
consumato?
Oppure quando non vi rimane nient’altro che la solitudine
più oscena
o ancora quando avete provato a intuire
a capire
l’infame complicità dei silenzi sconcertanti?
Ebbene
provateci
per un po’
se vi riesce
tentate in un atto di pura empatia
calatevi
se ne siete capaci
in quest’inferno
e poi parlatemi d’amore
di tutto l’amore
che vi resta…»
[Emidio Paolucci]
passato
finito
consumato?
Oppure quando non vi rimane nient’altro che la solitudine
più oscena
o ancora quando avete provato a intuire
a capire
l’infame complicità dei silenzi sconcertanti?
Ebbene
provateci
per un po’
se vi riesce
tentate in un atto di pura empatia
calatevi
se ne siete capaci
in quest’inferno
e poi parlatemi d’amore
di tutto l’amore
che vi resta…»
[Emidio Paolucci]