
Per uscire da un incubo non basta svegliarsi: bisogna sognare più veloce
È con questo slogan che si è aperto il XVIII Congresso Nazionale di ARCI.
Un appuntamento che arriva nel 65esimo compleanno dell’Arci, per continuare a diffondere partecipazione civica e promuovere nuovo associazionismo, difendere il
nostro radicamento sul territorio e le tantissime attività di prossimità.
È stato un momento importante per la democrazia ed il futuro della nostra associazione, con oltre 3.800 circoli in tutta Italia, che ha visto la partecipazione di ben 511 delegatз ed un centinaio tra ospitз ed invitatз.
Dopo 4 giorni di lavoro intenso e pieno di interventi emozionanti e costruttivi, il Congresso ha eletto alla quasi unanimità WALTER MASSA, genovese, 50 anni appena compiuti, con una grande passione per la montagna e il Genoa, vanta un lungo percorso in Arci, iniziato negli anni ‘90 da socio e poi da animatore di circolo, esperienza che l’ha portato ad essere prima dirigente dell’Arci genovese dal 2000 al 2008 e successivamente Presidente di Arci Liguria dal 2008 al 2018 e, a seguito della grave situazione pandemica, nuovamente nel biennio 2021-2022.
“Cura e prossimità – ha detto Massa durante il suo primo saluto – sono state la priorità di questi mesi pre e post pandemici e dovranno essere il motore che ci guiderà anche nel prossimo futuro. Abbiamo un compito difficile da svolgere che è quello legato ad una lotta serrata alla solitudine delle persone che produce paura, intolleranza ed egoismo. Mettiamo in campo la forza della nostra creatività e la certezza del nostro radicamento territoriale. L’Arci che non si è mai fermata, neppure nel periodo del lockdown, riparta da qui. Con la serenità ritrovata in questi mesi e con il coraggio che non le è mai mancato. Avanti!”
Ogni delegazione ha portato i suoi contributi su temi che in questi anni così difficili toccano nel profondo la nostra società. La delegazione di ARCI Lombardia, composta da 21 persone, tra cui molti giovani e molte donne ha voluto, in uno degli interventi che hanno caratterizzato le giornate di lavoro, porre con forza, anche in modo provocatorio, l’attenzione sulle questioni di genere, sulla violenza e sulla necessità che gli uomini si impegnino insieme alle donne a combatterla.
L’intervento di Arci Lombardia, di cui di seguito è possibile vederne il video integrale, è stato esposto dalla Presidente di Arci Bellezza Ornella Rigoni.
Qui un piccolo estratto del testo:
“Abbiamo deciso di prenderci questo spazio come gruppo, perché riteniamo che non ci sia una sola persona che lavora, pensa, parla, ma che sia la modalità collettiva ad agire il cambiamento. Vogliamo proporre questo anche come modello di pensiero e lavoro alternativo a un individualismo patriarcale che domina a volte anche le nostre dinamiche interne, oltre che esterne, naturalmente.
Useremo in questo intervento solo il femminile, come compensazione storica. Viviamo in un Paese dove una delle più alte cariche dello Stato ha scelto di definirsi al maschile, noi qui useremo il femminile, al plurale, per proporre un’attenzione al linguaggio come forma di integrazione e emancipazione. Non è solo un’estetica linguistica, ma una modalità di pensiero.
…
Molte delle risposte, alle domande più provocatorie ovviamente, fanno emergere una mancata presa di coscienza ma anche di partecipazione da parte degli uomini.
Ci troviamo sempre noi, tra donne, con donne, a parlare di problemi che invece riguardano l’intera comunità. Per questo, vogliamo rivolgerci ai nostri compagni, di vita, di lotta, di movimento.
Uomini, dove siete? Non solo seduti in platea, voi siete parte del problema, e della soluzione.”